CHI SONO
Ho il pallino della retorica che aiuta a comunicare meglio, a vaccinarsi contro la manipolazione e il populismo, ad allenare l’ingegno per aiutarlo a comprendere il mondo che ci circonda.
La retorica, intesa in questo senso, è diventata per me un chiodo fisso e (incredibile!) un mestiere. Sono amministratore di PerLaRe-Per La Retorica, comunicatrice, docente, divulgatrice. Lavoro per organizzazioni pubbliche e private. Insegno retorica, scrittura, comunicazione, social media.
Ho pubblicato Discorsi potenti. Tecniche di persuasione per lasciare il segno (Franco Angeli) e, con Andrea Granelli, Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell’era digitale (Egea) e La retorica è viva. E gode di ottima salute (Franco Angeli).
Ho dato vita al primo sito italiano sulla retorica. Se ti piace l’idea, ti aspetto in quest’altra mia casa virtuale.
RETORICA
La retorica ha un superpotere: donare un effetto bum alle parole. Tutti lo abbiamo sperimentato almeno una volta. Con il dire siamo riusciti a far sentire una persona più sicura di sé, più libera, più amata, più intelligente, più bella, addirittura più alta. A farla sentire, ma anche a diventarlo, perché la parola può essere azione.
Al contrario di quello che pensano in molti, la capacità di parlare bene, di lasciare il segno, non è solo un talento naturale. Anzi, spesso, non lo è affatto. È una tecnica che si impara, come si impara a leggere, a scrivere, a cucinare o a guidare.
A me piace l’uso pratico della retorica in azione. Raccontare e insegnare il suo superpotere: la sua miracolosa abilità di moltiplicare i pani e i pesci; il suo prodigioso talento di semplificare concetti astrusi rendendoli alla portata di tutti; la sua incredibile capacità di fare ridere e fare piangere. E mi piacciono i discorsi dei grandi e piccoli oratori del presente e del passato, ai quali tutti ci possiamo ispirare per diventare, noi stessi, oratori migliori.
EVENTI
Organizzo eventi che mettono al centro la retorica. Non credo nel convegno. O meglio, il convegno è utilissimo quando l’obiettivo è presentare il risultato di una ricerca. È invece una formula morta e sepolta se lo scopo è approfondire un tema e farlo vivere nella sua attualità. Intendo il convegno dove ci sono uomini (sono quasi sempre uomini!) che parlano dietro a un tavolo profondo un metro e mezzo, rivolgendosi al moderatore o al più potente tra i relatori, escludendo il pubblico che sembra sia lì solo per non lasciare le sedie vuote.
Negli eventi che organizzo con i partner con i quali collaboro cerco di giocare con i temi e con il pubblico.
Qualche esempio: gli incontri “Fenomenologia della supercazzola”, “Processo alla predica”, “Lezione di rap per vecchi bacucchi (noi!)”; le dirette web “Vedo una luce in fondo al tunnel. E non è un treno” in tempi di pandemia. E poi, la “Guerra di Parole”, il mega dibattito di retorica e rap studenti versus detenuti o liceali versus avocati penalisti.
FORMAZIONE
Fino a qualche anno fa mi veniva fortemente sconsigliato di chiamare la retorica con il suo nome. La parola “retorica” era considerata lo “svuotapista”: la canzone che, quando la metti, tutti abbandonano il dance floor.
Proporre un corso di retorica veniva vissuto come un’operazione suicida. Nessuno, dicevano, avrebbe speso i suoi soldi per fare un corso su una materia degna di gufi impagliati, che si “masturbano mentalmente” (dicevano proprio così!) per abbinare a un’espressione un’astrusa figura dal nome impronunciabile. A chi vuoi che importi della simploche? E da lì, il peccato originale. Lo confesso: ho venduto l’anima, chiamando i corsi public speaking o story telling. Però a definirmi life coach non ci sono mai arrivata, giuro. C’è un limite a tutto, anche davanti alla rata del mutuo.
E poi la magia. La retorica è diventata improvvisamente esotica e di tendenza. Soprattutto quando si è capito che è un’arte molto pratica. La retorica è utile infatti a negoziare, guadagnare, rimorchiare, conquistare un posto di lavoro, ottenere il consenso, difendersi dalla manipolazione, interpretare l’oggi e forse anche il domani. Provateci con il public speaking o lo story telling, e poi fatemi sapere.
MEDIA
Tv e radio
Qualche volta mi chiamano le tv e le radio per commentare l’attualità o la storia in chiave retorica. Qualche esempio:Buonasera Presidente, condotto da Filippo Ceccarelli (Rai Storia)
Grandi discorsi, condotto da Aldo Cazzullo (Rai Storia e Rai 3), ospite fissa
Commento alle elezioni amministrative 2019 (Rai 3)
Commento dell’attualità politica al TGtg (Tv 2000)
De Gasperi, uomo del destino con Paolo Mieli (Rai 1)
Intervista sulla Retorica con Maria Grazia Putini (Rai Radio 2)
Il discorso Di Bill Clinton Sull’affaire Lewinsky (I sociopatici, Rai Radio 2)
Conduzione di “Vedo una luce in fondo al tunnel. E non è un treno”, Radio Incredibile (con Brand Festival Italia)
Ospite periodica di Slash Radio, la radio dell’Unione Italiana Ciechi
HuffPost
Se proprio non avete niente di meglio da fare, mi potete leggere su Huffington Post e su perlaretorica.it.
LIBRI
Principali pubblicazioni
Andrea Granelli e Flavia Trupia, La retorica è viva. E gode di ottima salute, Andrea Granelli e Flavia Trupia, Franco Angeli, 2019
“Con disinvoltura e mano leggera, il libro passa da semplici spiegazioni sui concetti fondativi di quest’arte antica a esempi concreti e attuali di come tali concetti possano essere adoperati con vantaggio nelle più diverse situazioni di public speaking”. “Un testo scintillante”.
Joseph Sassoon, Harvard Business Review
Andrea Granelli, Flavia Trupia, Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell’era digitale, Egea-Bocconi, 2014
“Questo libro è una leccornia intellettuale, un barattolone di Nutella semantica dove naufragare dolcemente”.
Carlo Alberto Carnevale Maffé per Nòva 24 de Il Sole 24 Ore
Flavia Trupia, Discorsi potenti, Franco Angeli, 2010
Testi in volumi
“Mini vocabolario retorico-illustrato della quarantena” in autori vari, Ai tempi del virus. Cento voci fra sentimenti e realtà, All Around, 2020
“I brand, retori a loro insaputa” in Diomira Cennamo (a cura di), L'azienda media-company: Storytelling, brand journalism e organizzazione, Hoepli 2020

CHI SONO
Ho il pallino della retorica che aiuta a comunicare meglio, a vaccinarsi contro la manipolazione e il populismo, ad allenare l’ingegno per aiutarlo a comprendere il mondo che ci circonda.
La retorica, intesa in questo senso, è diventata per me un chiodo fisso e (incredibile!) un mestiere. Sono amministratore di PerLaRe-Per La Retorica, comunicatrice, docente, divulgatrice. Lavoro per organizzazioni pubbliche e private. Insegno retorica, scrittura, comunicazione, social media.
Ho pubblicato Discorsi potenti. Tecniche di persuasione per lasciare il segno (Franco Angeli) e, con Andrea Granelli, Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell’era digitale (Egea) e La retorica è viva. E gode di ottima salute (Franco Angeli).
Ho dato vita al primo sito italiano sulla retorica. Se ti piace l’idea, ti aspetto in quest’altra mia casa virtuale.

RETORICA
La retorica ha un superpotere: donare un effetto bum alle parole. Tutti lo abbiamo sperimentato almeno una volta. Con il dire siamo riusciti a far sentire una persona più sicura di sé, più libera, più amata, più intelligente, più bella, addirittura più alta. A farla sentire, ma anche a diventarlo, perché la parola può essere azione.
Al contrario di quello che pensano in molti, la capacità di parlare bene, di lasciare il segno, non è solo un talento naturale. Anzi, spesso, non lo è affatto. È una tecnica che si impara, come si impara a leggere, a scrivere, a cucinare o a guidare.
A me piace l’uso pratico della retorica in azione. Raccontare e insegnare il suo superpotere: la sua miracolosa abilità di moltiplicare i pani e i pesci; il suo prodigioso talento di semplificare concetti astrusi rendendoli alla portata di tutti; la sua incredibile capacità di fare ridere e fare piangere. E mi piacciono i discorsi dei grandi e piccoli oratori del presente e del passato, ai quali tutti ci possiamo ispirare per diventare, noi stessi, oratori migliori.

EVENTI
Organizzo eventi che mettono al centro la retorica. Non credo nel convegno. O meglio, il convegno è utilissimo quando l’obiettivo è presentare il risultato di una ricerca. È invece una formula morta e sepolta se lo scopo è approfondire un tema e farlo vivere nella sua attualità. Intendo il convegno dove ci sono uomini (sono quasi sempre uomini!) che parlano dietro a un tavolo profondo un metro e mezzo, rivolgendosi al moderatore o al più potente tra i relatori, escludendo il pubblico che sembra sia lì solo per non lasciare le sedie vuote.
Negli eventi che organizzo con i partner con i quali collaboro cerco di giocare con i temi e con il pubblico.
Qualche esempio: gli incontri “Fenomenologia della supercazzola”, “Processo alla predica”, “Lezione di rap per vecchi bacucchi (noi!)”; le dirette web “Vedo una luce in fondo al tunnel. E non è un treno” in tempi di pandemia. E poi, la “Guerra di Parole”, il mega dibattito di retorica e rap studenti versus detenuti o liceali versus avocati penalisti.

FORMAZIONE
Fino a qualche anno fa mi veniva fortemente sconsigliato di chiamare la retorica con il suo nome. La parola “retorica” era considerata lo “svuotapista”: la canzone che, quando la metti, tutti abbandonano il dance floor.
Proporre un corso di retorica veniva vissuto come un’operazione suicida. Nessuno, dicevano, avrebbe speso i suoi soldi per fare un corso su una materia degna di gufi impagliati, che si “masturbano mentalmente” (dicevano proprio così!) per abbinare a un’espressione un’astrusa figura dal nome impronunciabile. A chi vuoi che importi della simploche? E da lì, il peccato originale. Lo confesso: ho venduto l’anima, chiamando i corsi public speaking o story telling. Però a definirmi life coach non ci sono mai arrivata, giuro. C’è un limite a tutto, anche davanti alla rata del mutuo.
E poi la magia. La retorica è diventata improvvisamente esotica e di tendenza. Soprattutto quando si è capito che è un’arte molto pratica. La retorica è utile infatti a negoziare, guadagnare, rimorchiare, conquistare un posto di lavoro, ottenere il consenso, difendersi dalla manipolazione, interpretare l’oggi e forse anche il domani. Provateci con il public speaking o lo story telling, e poi fatemi sapere.

MEDIA
Tv e radio
Qualche volta mi chiamano le tv e le radio per commentare l’attualità o la storia in chiave retorica. Qualche esempio:Buonasera Presidente, condotto da Filippo Ceccarelli (Rai Storia)
Grandi discorsi, condotto da Aldo Cazzullo (Rai Storia e Rai 3), ospite fissa
Commento alle elezioni amministrative 2019 (Rai 3)
Commento dell’attualità politica al TGtg (Tv 2000)
De Gasperi, uomo del destino con Paolo Mieli (Rai 1)
Intervista sulla Retorica con Maria Grazia Putini (Rai Radio 2)
Il discorso Di Bill Clinton Sull’affaire Lewinsky (I sociopatici, Rai Radio 2)
Conduzione di “Vedo una luce in fondo al tunnel. E non è un treno”, Radio Incredibile (con Brand Festival Italia)
Ospite periodica di Slash Radio, la radio dell’Unione Italiana Ciechi
HuffPost
Se proprio non avete niente di meglio da fare, mi potete leggere su Huffington Post e su perlaretorica.it.

LIBRI
Principali pubblicazioni
Andrea Granelli e Flavia Trupia, La retorica è viva. E gode di ottima salute, Andrea Granelli e Flavia Trupia, Franco Angeli, 2019
“Con disinvoltura e mano leggera, il libro passa da semplici spiegazioni sui concetti fondativi di quest’arte antica a esempi concreti e attuali di come tali concetti possano essere adoperati con vantaggio nelle più diverse situazioni di public speaking”. “Un testo scintillante”.
Joseph Sassoon, Harvard Business Review
Andrea Granelli, Flavia Trupia, Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell’era digitale, Egea-Bocconi, 2014
“Questo libro è una leccornia intellettuale, un barattolone di Nutella semantica dove naufragare dolcemente”.
Carlo Alberto Carnevale Maffé per Nòva 24 de Il Sole 24 Ore
Flavia Trupia, Discorsi potenti, Franco Angeli, 2010
Testi in volumi
“Mini vocabolario retorico-illustrato della quarantena” in autori vari, Ai tempi del virus. Cento voci fra sentimenti e realtà, All Around, 2020
“I brand, retori a loro insaputa” in Diomira Cennamo (a cura di), L'azienda media-company: Storytelling, brand journalism e organizzazione, Hoepli 2020
